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TERREMOTO, una settimana dopo

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icon9  view post Posted on 13/4/2009, 10:17     +1   -1

Blog Bizarro
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TERREMOTO, 7 GIORNI DOPO
LA CATASTROFE: 294 MORTI
1.500 FERITI, 55.000 SFOLLATI

Una settimana fa, L'Aquila ha cambiato volto per sempre e 294 tra uomini donne e bambini hanno smesso di vivere in 20 secondi. La scossa di terremoto ha colpito alle 3:32 in punto: un boato violentissimo che ha sbriciolato decine di edifici all'Aquila ma anche in Provincia. Onna è stata completamente distrutta, decine di case sono crollate a Paganica, San Demetrio, Fossa. In briciole anche gli edifici pubblici: la Prefettura, la chiesa delle Anime Sante, mentre l'ospedale Civile ha riportato solo lesioni ma sarà evacuato. Viene giù anche la Casa dello Studente così come anche altre abitazioni del centro storico dell'Aquila dove vivevano decine di ragazzi. I sismografi registrano un sisma di magnitudo 5.8 seguito da un'infinità di repliche e una settimana dopo avranno superato le 900. All'alba il disastro è sotto gli occhi di tutti e si scava a mani nude per estrarre morti e feriti dalle macerie. La macchina dei soccorsi si mette in moto subito e già alle 10 del mattino migliaia di uomini e donne provenienti da tutta Italia sono al lavoro. Ma i numeri di questa tragedia restano comunque impressionanti: 294 morti, 1.500 feriti, 55 mila sfollati.
PIOGGIA E VENTO Il maltempo aumenta l'emergenza nelle tendopoli nelle quali sono rifugiati i terremotati all'Aquila e nel suo circondario. Da questa mattina un forte vento, con pioggia a tratti, sta interessando gran parte dell'area disastrata. Questo rende necessario, per gli uomini della Protezione Civile e i volontari, accelerare le operazioni di completamento delle strutture con la fornitura di tutte le attrezzature che le rendano sufficientemente autonome. In particolare, la prima emergenza riguarda il completamento e la fornitura di coperte e di stufe da riscaldamento per far fronte all'emergenza freddo
ANCORA SCOSSE Altre due scosse di terremoto, ieri sera, nell'aquilano: la prima, secondo quanto si apprende dall'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, alle 20.05, di magnitudo 3.4; la seconda alle 20.09, di magnitudo 3.0. Secondo quanto riferito dal Dipartimento della Protezione civile, le località prossime all' epicentro delle due scosse - che sono state avvertite dalla popolazione - sono L'Aquila, Pizzoli e Barete, Fossa, Villa S. Giovanni e S. Demetrio.
LA VITTIMA N. 294 E ' morto stanotte all'ospedale di Teramo per le ferite riportate nel sisma all'Aquila lunedì scorso Tommaso Iovinitti. Aveva 59 anni. L'elenco dei morti del terremoto sale così a 294. L'uomo era ricoverato nel Reparto di Rianimazione Generale dell'Ospedale di Teramo ed è morto intorno alle 2. La giovane Eleonora, l'ultima persona recuperata viva da sotto le macerie, invece, pur rimanendo in prognosi riservata, respira spontaneamente, è vigile e cosciente ed ha potuto vedere la sua mamma. La Asl teramana spiega che altri 5 pazienti, sono stabili, seppur ancora in condizioni critiche e quindi in prognosi riservata.
PROCESSIONE DI AUTO Le strade che portano all'Aquila oggi sono un lungo corteo di automobili che dalla costa, Roma o altre province, sale al capoluogo: un percorso all'incontrario rispetto al passato quando per la Pasqua gli Aquilani lasciavano la città. Sono auto piene di gente silenziosa, attonita, che a una settimana dalla scossa più forte ancora non riesce a farsi una ragione di quanto accaduto. I distributori o le piazzole di sosta delle autostrade sono l'occasione per incontrare amici o persone che si conoscevano solo di vista, con le quali parlare e scambiarsi informazioni e sensazioni. In non pochi casi è anche il modo per venire a conoscenza di tristi verità.
NON SI SCAVA PIU' Una nuova scossa di terremoto è stata avvertita dalla popolazione nell'aquilano: secondo i rilievi dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia il terremoto è stato registrato alle 16.41 con magnitudo 2.9. Le località prossime all'epicentro sono ancora una volta Pizzoli e L'Aquila. I dispersi segnalati sono stati tutti ritrovati e, dunque, non si scava più. Ufficialmente però le ricerche continuano, visto che sotto le macerie del centro dell'Aquila potrebbe ancora esserci qualche corpo, cittadini dispersi di cui i soccorritori non hanno mai avuto notizia. E alla possibilità che ci sia qualcuno ancora in vita ormai non ci crede più nessuno. Per sopravvivere cinque giorni sotto le macerie ci vuole molto più di un miracolo. Dunque, se non è escluso che il conto dei morti possa salire ancora, con i tre cadaveri estratti oggi (e quello deceduto in ospedale) il bilancio del disastro è salito a 294 vittime, quello dei sopravvissuti ai crolli è quasi certamente definitivo. Circa 150 persone estratte vive dalle macerie.
ELEONORA, L'ULTIMO MIRACOLO L'ultimo di questi miracolati è Eleonora Calesini, la ragazza riminese tirata fuori mercoledì sera dopo 42 ore sotto le macerie, che lotta tra la vita e la morte all'ospedale di Teramo. Per il resto, dal cemento sgretolato del centro dell'Aquila, continuano ad uscire soltanto cadaveri. Ieri i vigili del fuoco ne hanno estratti tre, tutti dal palazzo di via XX Settembre 79, di fronte alla Casa dello Studente. Quella bara di cemento, in 48 ore, ha restituito cinque corpi, gli ultimi che mancavano all'appello. Stamattina i vigili hanno trovato prima un'anziana di 70 anni poi una donna di 44, e, nel pomeriggio un ragazzo di 17 anni. Che potrebbe essere l'ultimo corpo ritrovato. Questi due ultimi cadaveri sono quelli di madre e figlio: il padre lo avevano estratto ieri assieme al corpo di un dentista. E non c'è più possibilità di trovare qualcuno, vivo o morto, tra le macerie di una palazzina in via Gabriele D'Annunzio. Ieri pomeriggio, quando geofoni e cani avevano captato dei segnali provenienti da sotto il cumulo di detriti, c'era stato un barlume di speranza che si potesse trovare qualcuno in vita. Ma le ricerche effettuate tutta la notte e anche oggi non hanno dato i risultati sperati. Il ticchettio che si sentiva ieri è scomparso e le ricerche sono state sospese in serata.
IDIOTI IN AZIONE A ROMA «Scendete in strada, c'è una scossa di terremoto, e ne sta arrivando un'altra». L'annuncio, tramite un megafono, ha svegliato decine di abitanti del quartiere Prati a Roma. A dare «l'avvertimento», che ha spaventato i residenti di Piazza Mazzini e strade limitrofe, era una falsa auto della protezione civile, con insegne altrettanto fasulle. Per fortuna nessuno a quasi, dopo un primo momento di smarrimento e paura, ha creduto all«'allarme» e soltanto qualcuno è sceso in strada. I vigili urbani, avvertiti dai cittadini, hanno segnalato la vicenda alla polizia che ha avviato ricerche per rintracciare i teppisti.

fonte leggo.it
 
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